Cultura e Spettacoli
Cultura e Spettacoli / Brindisi (BR)

SCULTURE DI EDGARDO SIMONE e RI-NASCITA. Il presepe di Giovanni Carpignano al MAP

Sarà inaugurata al MAP – Museo dell'Arte Presente di Brindisi (chiesa di San Michele delle Suole Pie, centro storico), lunedì 21 dicembre 2015 alle ore 18, la mostra “Edgardo Simone. Piccola esposizione”, organizzata dello spin-off dell'Università del Salento CRACC con il contributo di ABA Federalberghi Brindisi, Palazzo Virgilio, Amici dei Musei Brindisi e in collaborazione con Club Unesco Brindisi, Fondazione Biblioteca Arcivescovile “De Leo” Diocesi di Brindisi, Archivio di Stato Brindisi, Confraternita dei Musici.
In concomitanza sarà inaugurato anche “Ri-Nascita” di Giovanni Carpignano, che rinnova al MAP l'appuntamento con i presepi che dal 2011 vengono realizzati nei linguaggi e materiali dell'arte contemporanea.

Entrambe le iniziative verranno illustrate in conferenza stampa lo stesso lunedì 21 dicembre, alle ore 11 a Palazzo Virgilio (Brindisi), alla presenza della professoressa Letizia Gaeta, delegata del Rettore alla Conoscenza, ricerca e messa in valore dei Beni Culturali, e di Veniero Ruggiero, nipote di Edgardo Simone.

> La mostra “Edgardo Simone. Piccola esposizione”
La mostra, esito di una decennale ricerca del Dipartimento di Beni Culturali dell'Ateneo salentino, avviata a Lecce nell'ambito del progetto “Sull'arte contemporanea. Metodologia e ricerca nei luoghi dell'Università”, consentirà per tutto il periodo natalizio e sino al mese di febbraio di poter ammirare per la prima volta nella sua città natale le opere di piccolo formato dello scultore Edgardo Simone (Brindisi 1890, Hollywood 1948).
Ventidue le opere di “Ninì”, come lo chiamavano i familiari, tra bronzetti, gessi, terrecotte e ceramiche, provenienti da collezioni italiane e americane (tra i prestatori tanti estimatori dell'artista: Carito, Di Giulio, Ruggiero, Russo), assieme a cataloghi e periodici d'epoca prestati dalla “Biblioteca De Leo” e privati cittadini e fotoriproduzione di documenti predisposti a cura dell'Archivio di Stato di Brindisi, che saranno ordinate (dal professor Massimo Guastella) nell'esposizione, con lo scopo di far conoscere la produzione dello scultore brindisino. Dopo un ventennio di attività in Italia (Roma, Napoli, Verona, Ferrara), Simone dal 1928 inseguì il “sogno americano” tra New York, Washington, Detroit, Chicago e Hollywood, dove lavorò per la Metro-Goldwyn-Mayer e alle scenografie del film “Bernadette”.
Rispetto alla mostra in precedenza allestita al museo Musa, questa esposizione si arricchisce di alcune importanti opere prestate dagli eredi dello scultore, tra cui è significativo il “ritorno” a Brindisi del Ritratto di Salvatore Simone, padre dell'artista, che Ninì realizzò giovanissimo nel 1910, e un dipinto a olio, il Ritratto di Leda, la bellissima sorella che varie volte posò per lui, opera che per la prima volta permette al pubblico di conoscere un aspetto ignorato dell'arte di Simone: la pittura.
Per l'inaugurazione sono previsti la performance dell'attore Simone Franco e un video documentario a cura della Confraternita dei Musici. Durante il periodo della mostra il liceo musicale “Durano” di Brindisi accosterà allo scultore la figura del violinista-compositore Ugo Giuseppe Gigante, musicista brindisino della prima metà del secolo scorso che, emigrato a New York, fu in contatto con il concittadino Edgardo che gli fece un ritratto e a cui dedicò un interessante quanto commovente articolo sulla testata “Indipendente” nel 1928.
La mostra, i cui allestimenti sono stati possibili dalla partecipazione del club Unesco di Brindisi, resterà aperta sino al 27 febbraio 2016.

> Il presepe “Ri-Nascita” di Giovanni Carpignano
Assemblaggi utensili in ferro saldati popolano una sorta di “jazzo” pugliese, a stabilire lo stretto vincolo con la terra, con la civiltà contadina. Una visione nostalgica, ma che al tempo stesso sa trasmettere la dolcezza del rapporto uomo-ambiente mediato dall'arte. Un canovaccio bucolico di figurazioni ricavate dagli attrezzi scomposti e ricomposti a inscenare un luogo umile, arcadico su cui si ergono, nobilitate da plinti marmorei i tre componenti la Sacra famiglia. Ancora badili per volti e aureole ricavate da ruote d'aratri che riprendono le sagome delle divinità bizantine (di recente le opere sono state proposte nell'insediamento di Lama d'Antico). L'ambito del sacro non è inconsueto nelle tematiche dell'artista tarantino. Le elaborazioni concettuali di Giovanni Carpignano ci riportano a un paesaggio remoto, quello delle origini, che tuttavia è osservato da una figura inattesa, da una spettatrice aliena, una sagoma composta da bulloni congiunti, quasi fosse uno sguardo sovrumano, di un immaginario automa che osserva in silenzio i misteri della nascita, della religione, i sensi del rito, della tradizione.
Giovanni Carpignano (Palagianello, TA, 1967) si è diplomato al Liceo Artistico di Taranto e ha perfezionato gli studi all'Accademia di Belle Arti di Bari. Dalla fine degli anni Ottanta è attivo sul territorio nazionale e internazionale, e sue opere figurano in collezioni pubbliche e private.
Se inizialmente sceglie il medium pittorico che evolve da un fare realistico ad uno metafisico, poi via via privilegia sempre più la scultura, dai bozzetti in terracotta ad opere di grandi dimensioni realizzate con composti cementizi che, spiega l'artista, «sintetizzano le striature rocciose e contorte che si elevano verso l'alto» nel cielo del suo territorio, fulcro dell'indagine artistica.
Nella casa-grotta di Palagianello, dove vive e opera, plasma a partire dal 2006 forme che nascono dalla scomposizione e dalla successiva selezione delle parti migliori di objets trouvé rinvenuti nel paesaggio campestre della provincia tarantina. Si tratta di attrezzi di scarto agricolo e industriale inutilizzati, abbandonati perché usurati, a cui Carpignano con consapevolezza sceglie di dare un'altra possibilità. Nasce così ri-trova-menti, un progetto di ricerca altamente comunicativo con il territorio, improntato sul concetto del recupero di “cose” ma anche di quei valori che l'odierna società allontana sempre più da noi stessi.
Il presepe sarà visibile sino al 27 febbraio 2016.
Info
indirizzo
MAP Museo Mediterraneo dell'Arte Presente - - Brindisi (BR)
social
GPS
40.6397985693 - 17.9436386898
Quando
da lunedì 21 dicembre 2015
ore 18:00
a: sabato 27 febbraio 2016
ore 23:00



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